Tendenziamente funziona in questo modo: si diversifica, si comprano vari fondi azionari un pò in tutte le aree del mondo, più o meno si fa la stessa cosa con i fondi obbligazionari e poi si lasciano fermi. Tranne quando, vedi i PIR, le società confezionano il prodotto nuovo (a volte cambiano solo l'etichetta) e lo offrono al cliente come novità.
Questo tipo di investimento, di diversificazione e di azione (o meglio non azione) sul portafoglio può farlo chiunque. Non richiede grandi competenze, non implica grandi interventi e non necessita di analisi di mercato. Si prende un pò di tutto.....
Ovviamente, questo tipo di investimento è solo long e se il mercato va al ribasso....pace e amen. In quei casi, il consiglio, normalmente è: niente panico, è solo uno storno, si riprenderà.
É evidente che non si punta mai solo su un singolo titolo o prodotto, ma è evidente che in un mercato dinamico e che offre ogni possibilità di investimento il mio convincimento è che si debba diversificare non comparndo un pò di tutto, ma comprando opportunità. Cercando di seguire (ove possibile anticipare) il mercato anzichè rimanere statici e restare vittima degli accadimenti.
É un dato di fatto: in tutte le crisi che si sono succedute la diversificazione nella miriade di fondi comuni azionari e obbligazionari non ha aiutato ad evitare le perdite. Anche ora, nella prima settimana di febbraio al primo soffio di vento si è perso. Ancora poco. É stata la prova generale. Ovviamente, in proporzione alla tipolgia di mercato. Perde maggiormente l'azionario e perde meno l'obbligazionario. Ma questo è quanto accade.
I grandi investitori e le stesse società prodotto che invitano ad investire e mantenere, sono solerti nel muoversi sui propri portafogli quando il vento inverte la rotta. Non altrettanto lo sono nel salvaguardare i risparmi di chi investe. Lo specchio per le allodole consiste in ciò che tanti hanno già visto e rivisto nel corso degli anni.
Ci sono vario fasi dei mercati. Semplifichiamo molto:
FASE 1. I mercati salgono e tutti sono felici e contenti; tutti guadagnano, tranne chi resta liquido. E il portafoglio si ingrossa.
FASE 2. I mercati iniziano a scendere. Un pò di paura, ma il sistema vi tranquillizza: è solo uno storno, nessun prooblema. Anzi è il momento, se hai liquidità, di acquistare. Ci si rilassa nuovamente.
FASE 3. Arriva la discesa ripida. Spavento e in breve tempo, prima che si possa e si abbia il tempo di reagire, quanto è stato guadagnato nella fase 1 si dissolve. E a quel punto, il portafoglio piange. Spesso si pensa al solito.......ah, se avessi venduto.......e alla fine ci si rassegna.
Tanto movimento, si è saliti, poi si è scesi.........ma chi ha guadagnato, alla fine ?
Questo è il trucco: diversificate e mantenete. I risparmiatori servono per fare le pedine, quelli che provocano e guidano i movimenti sono quelli che guadagnano. E per guadagnare, ci vuole sempre qualcuno che perde; la somma deve essere pari a zero.
Quando poi si è perso e ci si è rassegnati si vende per disperazione con i prezzi ribassati......e lì sono pronti coloro che hanno guadagnato prima a venirvi incontro e a ricomprare le vostre quote.
Facciamo alcune considerazioni. Le aziende così come i buoni giocatori di una squadra di calcio si vendono sempre quando ti offrono molto. Si vende quando c'è mercato e ne vale la pena. I prezzi sono alti quando la domanda supera l'offerta. Sempre. Se la juventus vuole vendere Dybala o l'Inter Icardi.....non c'è nessun problema basta che arrivino 150 milioni di euro e glieli portiamo in spalla. Se attendi, rischi che l'anno dopo non teli diano più quei soldi e che il giocatore non abbia più lo stesso mercato. C'è sempre un massimo dal quale poi si inizia a scendere. Come c'è sempre un minimo dal quale poi si inizia a risalire. Certo, vendi e, poi, devi essere bravo ad andare a prenderne un altro delle stesse prospettive a buon prezzo. Questo è investire, non stare fermo e aspettare.
La stessa cosa è successa con gli immobili. A dimostrazione che ogni investimento ha meccanismi simili. Personalmente consigliavo di non acquistare immobili dal 2007 e poi consigliavo di vendere (io stesso ho venduto casa) perchè, dicevo, non avremmo più rivisto quei prezzi in Italia. Così è accaduto. É storia. Risaliranno i prezzi delle case in Italia ? Non credo proprio. Provate a verificare domanda e offerta, a calcolare quanto invenduto c'è in Italia e la situazione del credito.
Quindi, deve migliorare la concessione di credito, si deve collocare tutto l'invenduto che rappresenta un eccesso di offerta rispetto alla domanda e le persone devono tornare a credere nell'immobile come investimento. Oltre al problema tasse.
Tutti gli investimenti hanno rialzi e ribassi, domanda e offerta, crisi e opportunità.
Quando si investono soldi ci si deve ricordare che non si investe nella prima casa da tenere per la vita. Si devono sempre prendere decisioni. Ci vuole coraggio per cogliere le opportunità
Noi non costruiamo portafogli, ma prendiamo decisioni per cogliere opportunità.
www.finanzaestrategia.it
Commenti
Posta un commento