Passa ai contenuti principali

BITCOIN E FAKE NEWS


LA LIBERTÀ NON SI FERMA, MA VORREBBERO
Da due mesi siamo invasi da false comunicazioni, anzi chiamamole con il loro nome, "Fake news", attraverso le quali si è creata prima euforia e poi terrorismo psicologico. In entrambi i casi siamo stati di fronte ad una squallida comunicazione.
Già perche BITCOIN non è solo una moneta, ma una tecnologia che mina la dittatura del controllo e dell'imposizione imperante di tutta la classe dirigente attuale; politica e finanziaria.
E' chiaro che BITCOIN rappresenta la punta dell'iceberg visibile rispetto alle fondamenta tecnologiche (blockchain) sulle quali si basa la crypto moneta. Ed è un'innovazione che spaventa l'establishment.
Ma Bitcoin è infermabile; è la nuova via alla libertà che sostituirà-affiancherà sempre più quanto conosciamo oggi. Le previsioni di un valore pari a 100.000 dollari hanno dell'incredibile, ma sono veritiere. La capitalizzazione delle cryptovalute è arrivata a 850 miliardi di dollari, la moneta euro a circa 1050 miliardi e la moneta dollaro a 1500 miliardi. In pratica, oramai, è diventata di massa. Ed è per questo che se prima le autorità controllanti potevano far finta di niente e non parlarne, poi sono state costretti ad attuare una campagna denigratoria per dissaudere la gente dall'investire in una catastrofe annunciata; in realtà per evitare che le persone si possano liberare dalla schiavitù nella quale sono. 
Ma, guardiamo il grafico di Bitcoin



Come si può notare lo storno dell'ultimo periodo è stato forte, chi ha acquistato sull'onda emotiva oggi sta perdendo, così come chi, invece, ha acquistato 1 anno fa sta guadagnando solamente, si fa per dire, il 700%. Ebbene si, un patetico 700% in un anno. Lo storno è fisiologico ed è un'opportunità di acquisto.

In effetti, dopo forti guadagni, in qualsiasi investimento, vi sono dei ribassi. Solo che nell'azionario si rischia di avere situazioni come gli indici del Giappone, del nostro FTSEMIB e del CAC francese che dopo la perdita del 2000, passati quasi 20 anni, non hanno mai recuperato gli stessi valori. Con Bitcoin, invece, è uno storno-opportunità. Vi sono ancora molti margini di crescita e un mercato ancora agli albori. Il nostro FTSEMIB era a 50.000 nel 2000 e oggi ha un valore di 22.000 senza che negli ultimi 18 anni abbia mai rivisto il valore dell'anno 2000. Eppure, si è continuato a consigliare di investire nel mercato italiano......

Quindi, nulla cambia dal solito, l'informazione è spesso, anzi troppo spesso indirizzata:

  1. quando c'è l'euforia dei telegionali per cui sembra che chi non ha acquistato sia un idiota, allora è meglio attendere perchè il più è fatto e il mercato crollerà
  2. quando, dopo il ritracciamento i media non fanno altro che dire di abbandonare la nave perchè affonderà, allora è il momento di accumulare
E' sempre così........solo che i risparmiatori seguono la televisione. E gli esperti......troppe volte sono in conflitto di interessi.



 

Commenti

Post popolari in questo blog

EUROPA: CRESCITA NON CREDIBILE. ECCO PERCHE'

Aggiungi didascalia Ieri ci sono stati dati che i telegiornale hanno subito portato a conoscenza in modo entusiasta. La recessione è già finita e si torna a crescere. Il governo si prende i meriti di una manovra non ancora iniziata. In effetti l'Europa ha dimostrato una crescita superiore alle aspettative (+0,4%) nel primo trimestre e anche in Italia il PIL trimestrale è risultato pari ad un +0,2% contro attese di -0,1%. Ma i mercati non hanno brindato ai risultati e vediamo il perchè. I dati che hanno, relativamente sorpreso, non sono stati dati dalla domanda interna e, anzi, i consumi interni calano. Ieri in Francia -0,1% i consumi. Inoltre, la produzione, ad esempio, in Italia a marzo è -1% su febbraio e ad aprile è -0,5% su marzo. Questo porterà ad un calo del seconso semestre pari a -0,9%; e non è meglio in Europa. Ma dobbiamo considerare i numeri mondiali visto che siamo nella globalizzazione. I numeri ci dicono che di circa 80.000 miliardi di PIL mondiale circa 4

INVERSIONE DELLA CURVA UGUALE A RECESSIONE ?

Da venerdì scorso vi è stata un'inversione della curva dei rendimenti; il rendimento dei bond a dieci anni si è ridotto a 2,53% contro il quasi 2,70% di fine 2018 e lo spread tra rendimento a 3 mesi e 10 anni si ridotto al lumicino. Quando si verifica questa situazione ci siamo trovati spesso all'inizio di una recessione. E' successo molte volte anche se abbiamo avuto in passato, come al solito, l'eccezione che conferma la regola. Partiamo da un principio basilare: Quando una banca o uno stato deve fallire nessuna istituzione o esponente dell'establishment lo dirà fino a fallimento avvenuto; anzi lo negheranno fino all'ultimo. La stessa cosa è assolutamente verificabile nella storia avviene per quanto riguarda le recessioni. Sono sempre negate fino a recessione conclamate Questo per dire che non ci si devono prendere come oro colato le affermazioni di chi vuole sempre e comunque tranquillizzare. La Yellen (ex presidente della Fed) ha dichiarato c

I DATI CHE PREOCCUPANO

Questi sono i numeri europei che fanno paura. Draghi ebbe a dire ad aprile che il rallentamento dell'economia europea sarebbe stato di breve periodo e che in estate avremmo assistito ad una ripresa . In effetti, i dati raccontano un'altra storia. L'economia europea continua a rallentare, i numeri sono continuamente negativi, il sentimento di fiducia in discesa e per l'Italia ci sono analisti che cominciano a prevedere un ultimo trimestre del 2018 a crescita zero. Ecco perchè prevedere che le borse europee possano guadagnare è un azzardo ed è, al momento,  un'idea priva di fondamenti macroeconomici. E il peggio, probabilmente, deve ancora avvenire, soprattutto, per il nostro paese considerando che siamo si dovrà fare una finanziaria che richiede molte risorse e che, con la fine del QE della BCE, non ci si potrà indebitare ulteriormente. La crescita, per di più, rallenta anche nei paesi emergenti. In pratica, l'imbuto si sta restringendo e i nodi stan